Prima lezione sul mindset

La prima volta che ho letto questa storia è stato all’età di 23 anni, quando mi sono resa conto di volere di più dalla vita che una routine quotidiana monotona, vivere facendo casa-lavoro e soprattutto dove lavorare per qualcun altro. 

Stavo cercando sul web come trovare la mia libertà, anche finanziaria e ho trovato una pagina che spiegava quanto la nostra mente condiziona ogni nostra azione. 

La storia che ho letto è: 

La storia di un’aquila che si crede un pollo” di Anthony De Mello. 

Se non la conosci, eccola brevemente: 

Un uomo trovò un uovo d’aquila e lo mise nel nido di una chioccia.

L’uovo si schiuse contemporaneamente a quelle della covata, e l’aquilotto crebbe insieme ai pulcini. 

Per tutta la vita l’aquila fece quel che facevano i polli del cortile, pensando di essere uno di loro. Frugava il terreno in cerca di vermi e insetti, chiocciava e schiamazzava, scuoteva le ali alzandosi da terra di qualche decimetro. 

Trascorsero gli anni, e l’aquila divenne molto vecchia.

Un giorno vide sopra di sé, nel cielo sgombro di nubi, uno splendido uccello che planava, maestoso ed elegante, in mezzo alle forti correnti d’aria, muovendo appena le robuste ali dorate.

La vecchia aquila alzò lo sguardo, stupita: “Chi è quello?”, chiese. “È l’aquila, il re degli uccelli” rispose il suo vicino. “Appartiene al cielo. Noi invece apparteniamo alla terra, perché siamo polli.”

E così l’aquila visse e morì come un pollo, perché pensava di essere tale. 

Da questa storia ho capito di come e quanto ciò che ci circonda può influenzare la nostra vita. 

Prendi l’aquila della nostra storia, ha vissuto una vita con i polli, credendo di essere lei stessa un pollo, nonostante le evidenti differenze. 

La sua mente, condizionata dall’ambiente esterno le ha privato di vivere la vita alla quale era destinata, solo per un pensiero. 

Un dannato pensiero ha condizionato tutta la sua esistenza. 

È stato a quel punto che mi sono chiesta: 

“Voglio che tutta la mia vita venga condizionata dal pensiero degli altri? 

Voglio essere quell’aquila che osserva ammirata un suo simile pensando di non poter fare le sue stesse cose?”

Naturalmente no. 

Non si vive per accontentare gli altri. 

Certo, ci vuole coraggio e tanto impegno per riuscire ad allontanare il pensiero della società. 

Ma una vita degna di essere vissuta, è una vita “sulle montagne russe”. Ci saranno alti e bassi, ci saranno momenti di incertezza, e altri che ti toglieranno il fiato. 

Ma nel complesso, ti faranno sentire vivo/a. 

Ricorda che nessuno paga per delle montagne russe “piatte”!

Tu sei quell’aquila, ma non l’hai ancora realizzato.